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Scrivere per me ha sempre avuto una funzione molto importante. 

Ho sempre fatto fatica ad esprimere quello che provo, e trovo molto più semplice questo metodo

come alternativa di comunicazione.

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Tengo un diario da quando ho imparato a scrivere... che poi sono diventati due, tre, quattro...

e ora non li conto più.

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La magia che ritrovo nel rileggere vissuti e sensazioni di tempo fa è inspiegabile, e penso che non possano concorrere con i ricordi che riusciamo a conservare soltanto con la mente.

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Se quindi hai voglia di entrare un po' nel mio mondo,

qui sotto trovi una Marta che si racconta,

e che pensa che la sensibilità e i nostri punti deboli siano anche la nostra parte migliore,

quella più autentica.

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Buona lettura!

  • 21 apr 2022
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 8 mag 2022



Tornare bambini fa sempre bene al cuore e alla fantasia.

E' un po' quello che ho provato quando ho visto per la prima volta la bancarella di Energia Ludica, durante un mercatino a Mantova al quale anche io ho partecipato.


La loro filosofia punta sullo scegliere il modo più sano e divertente di utilizzare il proprio tempo.


Prova a pensare a una domenica di sole: in mezzo a un prato, insieme a tanti bambini. Dimentica i cellulari.

Tutti vivono il momento presente condividendo il proprio tempo giocando, senza condividerlo sui social.


La loro associazione propone giochi educativi costruiti in legno per tutte le età.


E il loro pezzo forte è un gioco che non vedevo da quando ero bambina: LA TROTTOLA!

Ne hanno di tanti tipi, tante forme e delle più svariate fantasie:

Le trottole ribaltabili, quelle magnetiche, quelle a molla e quelle fluorescenti.

Difficile non innamorarsene!


Alberto di Energia Ludica ci ha parlato del grande evento che stanno organizzando, che si terrà il 28 e 29 maggio a Cremona: il primo festival delle trottole!

Ci saranno tanti intrattenimenti, laboratori per tutte le età, e anche io e Paolo siamo stati invitati ad esporre.


Mi immagino già l'atmosfera: tante persone sorridenti in un clima di festa, non vedo l'ora!

Per l'occasione sto preparando un oggetto curioso, che esporrò al festival e di cui ancora non vi ho parlato.


E' un contenitore... in quest'occasione li sto preparando per riporre le trottole ma... potete usarli per tanto altro!


Per saperne di più vi consiglio di tenere d'occhio i prossimi post.


  • 29 mar 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 21 apr 2022

Una cosa su cui faccio fatica a impormi, avendo un lavoro che dipende totalmente da me, è il dare un limite al tempo da dedicare al progettare e programmare.

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Abbiamo tutti la mania del perfezionismo quando facciamo qualcosa che ci appassiona. Vorremmo avere tutto il piano sotto controllo per sentirci soddisfatti al 100% - soprattutto da parte di un Capricorno come me - ma sembra che non sia mai abbastanza perché avremmo potuto fare di più.

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Anche oggi, per esempio, ho terminato tutto ciò che era in scaletta e sono già andata oltre le previsioni.

Finite le mie ore di produzione in laboratorio ho controllato le mail per le candidature ai mercatini, e poi ho dato un'aggiustata al sito dal quale mi stai leggendo. Questo è un sito che ho aperto diversi anni fa', e nell'ultima settimana l'ho praticamente stravolto in colori e contenuti. E' rimasto abbandonato per diverso tempo, ma ho preso la decisione di mantenerlo e aggiornarlo... e questa cosa mi ha portato via decisamente più tempo del previsto.

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Ora sono arrivate le 19, e più cose faccio e più me ne vengono in mente. Verso l'ora di cena la mia mente sembra diventare un frullatore, carico di buone idee ma anche di altrettante che riviste domani mattina si rivelano senza senso.

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E allora come fare per decidere che la giornata lavorativa abbia una fine?

Certe volte ci provo, ma poi la ricaduta è pronta lì a farmi lo sgambetto.

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Dall'inizio dell'anno, ho trovato un metodo per darmi uno stop a fine serata, per pensare a me e rilassarmi.

Almeno tre volte a settimana sto praticando yoga al tramonto.

Alla luce soffusa di una candela inizio ad avere sotto controllo il ritmo del mio respiro dando peso a ogni movimento.

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È una pratica che mi fa tanto bene, e così sto imparando ad accettare di aver fatto il possibile per dare il meglio in quella giornata, e di meritarmi il riposo.

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  • 20 feb 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 21 apr 2022


Scorro le fotografie dall'inizio del 2016...

Vedo alternarsi esperimenti, lavori poco precisi ma fatti con passione, foto di me con le occhiaie, la preparazione del furgone, gli ultimi pranzi con i colleghi, poi ancora lavori in serie.

L'estate si avvicina e con l'estate i miei ultimi giorni a Milano.

Mentre scorrono le foto rivivo quell'adrenalina, quella confusione e quell'angoscia che mi accompagnava.

La ricordo bene, e tutto si concentra su una foto: La mia ultima timbratura. Mi rendevo conto, in quel momento, che quel gesto avrebbe segnato la chiusura di un capitolo, e l'inizio di un nuovo mondo per me.

Mi sembra passata una vita, e invece era maggio 2016.

Non cambierei niente ora, la scelta, e tutto quello che ha comportato.

Sono contenta, e non dico felice solo perché penso si possa sempre aspirare ad avere di più.

Mi rendo conto dell'impegno e della fortuna che ho avuto, di essere stata forte in alcuni momenti quanto fragile in altri.

Ma adesso, solo per un giorno, mi piacerebbe poter tornare a un anno fa. Assaggiare la mia vita per quello che era prima e viverla con gli occhi di adesso per apprezzarla davvero, godermi ancora la routine con i colleghi che contano... Mi mancano.

Sentivo vicine tante persone, mi facevano forza. Penso che la sensibilità che ho avuto in quei mesi, i primi del 2016, non l'abbia mai provata così forte. Come se mi mancasse lo strato più esterno della pelle, o ti ustioni al mare e se ti sfiora una piuma senti dolore.

Tutto era amplificato, tutto faceva male e tutto mi emozionava. Piangevo di gioia e mi si apriva il cuore davanti ad ogni persona che dimostrava stima nella mia scelta. Si sovrapponevano coincidenze, persone nuove che incredibilmente avevano un legame con me, il mio lavoro, i miei punti di vista.

Tante cose mi sono piovute addosso ed erano cosi tante, da pensare di non meritarle..

Oggi mi sento un po meno esposta a queste emozioni. La scottatura é passata, e la pelle si é fatta più spessa.

Mi sento molto più "sola", che non so se in questo caso sia positivo o negativo. Mi ero appoggiata ad alcune persone, che un po' mi mancano anche se sono ancora quasi tutte qui, ancora accanto.

É che, sorreggendomi da sola ora, hanno fatto un passo in lá da me.

Ho voglia di chiamarle e abbracciarle, per sentire di nuovo i brividi della scottatura.


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