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19 febbraio

  • Mart
  • 20 feb 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 21 apr 2022


Scorro le fotografie dall'inizio del 2016...

Vedo alternarsi esperimenti, lavori poco precisi ma fatti con passione, foto di me con le occhiaie, la preparazione del furgone, gli ultimi pranzi con i colleghi, poi ancora lavori in serie.

L'estate si avvicina e con l'estate i miei ultimi giorni a Milano.

Mentre scorrono le foto rivivo quell'adrenalina, quella confusione e quell'angoscia che mi accompagnava.

La ricordo bene, e tutto si concentra su una foto: La mia ultima timbratura. Mi rendevo conto, in quel momento, che quel gesto avrebbe segnato la chiusura di un capitolo, e l'inizio di un nuovo mondo per me.

Mi sembra passata una vita, e invece era maggio 2016.

Non cambierei niente ora, la scelta, e tutto quello che ha comportato.

Sono contenta, e non dico felice solo perché penso si possa sempre aspirare ad avere di più.

Mi rendo conto dell'impegno e della fortuna che ho avuto, di essere stata forte in alcuni momenti quanto fragile in altri.

Ma adesso, solo per un giorno, mi piacerebbe poter tornare a un anno fa. Assaggiare la mia vita per quello che era prima e viverla con gli occhi di adesso per apprezzarla davvero, godermi ancora la routine con i colleghi che contano... Mi mancano.

Sentivo vicine tante persone, mi facevano forza. Penso che la sensibilità che ho avuto in quei mesi, i primi del 2016, non l'abbia mai provata così forte. Come se mi mancasse lo strato più esterno della pelle, o ti ustioni al mare e se ti sfiora una piuma senti dolore.

Tutto era amplificato, tutto faceva male e tutto mi emozionava. Piangevo di gioia e mi si apriva il cuore davanti ad ogni persona che dimostrava stima nella mia scelta. Si sovrapponevano coincidenze, persone nuove che incredibilmente avevano un legame con me, il mio lavoro, i miei punti di vista.

Tante cose mi sono piovute addosso ed erano cosi tante, da pensare di non meritarle..

Oggi mi sento un po meno esposta a queste emozioni. La scottatura é passata, e la pelle si é fatta più spessa.

Mi sento molto più "sola", che non so se in questo caso sia positivo o negativo. Mi ero appoggiata ad alcune persone, che un po' mi mancano anche se sono ancora quasi tutte qui, ancora accanto.

É che, sorreggendomi da sola ora, hanno fatto un passo in lá da me.

Ho voglia di chiamarle e abbracciarle, per sentire di nuovo i brividi della scottatura.


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